108.
Chiedete a un ragazzino americano cosa gli fa venire in mente questo numero, 108. Ci sono 108 cuciture in una palla da baseball. E dategliela in mano questa palla con le sue 108 cuciture, al ragazzino americano, e ditegli di lanciarla. Il ragazzino la prende con tre dita pollice, indice e medio e la tira così. Non con tutta la mano, solo i ragazzini stranieri appena arrivati in America lanciano una palla con tutte le dita. Gli americani pensano che la loro giovane cultura abbia prodotto tre cose imbattibili: la costituzione, il jazz, e il baseball. “Vedo cose straordinarie nel baseball. È il nostro sport, lo sport americano. Fa uscire la gente di casa, le riempie i polmoni, dà alla gente un nuovo eroismo fisico. Ci solleva dalle nostre nevrosi. Ripara i nostri guai, ed è una benedizione”. Questo era Walt Whitman, poeta, americano. Per noi ignoranti, quello di “O capitano, mio capitano”, i versi dell’“Attimo fuggente” con Robin Williams.
Il baseball in America è molto più che uno sport: è una vera e propria cultura, uno stile, è la memoria del paese, icona di democrazia e di valori.
Il baseball è il grande serbatoio della memoria americana. Incarna la devozione per il passato e insieme il sogno che la storia possa procedere a rilento, secondo processi immutabili. Il baseball, con la sua estetica sempre anacronistica, è per eccellenza lo sport dei cimeli, ed è per questo che la letteratura ne ha scoperto presto la natura romantica e malinconica. Ogni volta che uno scrittore vuole raccontare adolescenti sognatori, o riportare in vita un’epoca d’oro della società americana, nei romanzi appaiono epifanie bianche: palline sparate in cielo, palline bloccate nei guantoni, palline sospese in aria. Gli spalti si riempiono, i giocatori leggendari tornano in vita, le pagine si impregnano dell’aroma di senape degli hot dog e del ricordo di pomeriggi struggenti. Speranze collettive e desideri privati si fondono per la durata di un fuoricampo, di una partita intera, o di una stagione mitica che non tornerà più.
Sarà che la passione per il baseball si tramanda di padre in figlio, ma in questi romanzi i padri sono figure cruciali. Gli aneddoti sui campioni, le regole e le statistiche si imparano come cantilene. Trofei e sconfitte formano un immaginario emotivo che passa dalla speranza incontenibile a delusioni che durano una vita intera. Che i protagonisti siano adolescenti lentigginosi o squadre intere, il baseball letterario racconta sempre storie di fedeltà e purezza. Non è un caso che il campo da gioco abbia la forma inscalfibile del diamante.
Ci sono nove tempi, innings, in una partita di baseball e ciascuno è diviso in due parti, in cui una squadra va in attacco e l’altra in difesa. Chi è in attacco deve cercare di battere la palla che il lanciatore avversario gli tira addosso, e fare di corsa il giro del campo per fare un punto. Se batte un fuoricampo, il punto è fatto. Se batte un fuoricampo con un suo compagno che ha raggiunto già una posizione in campo (una delle “basi”), sono due punti. Se i compagni in campo sono tre il massimo si chiama Grand Slam, quattro punti, il sommo colpo del baseball, un’apoteosi, che non si vede molto spesso.
Il baseball è molto più semplice di quello che può sembrare di primo acchito. Bisogna aprire la mente e non avere la spocchia che si tratti di uno “sport minore” come spesso viene definito e relegato in Italia. Lo giocano in tutto il mondo e per quanto riguarda la sua capacità di educare e di far crescere un giovane, non è minore a nessun altro. Questo sport racchiude in sé moltissimi aspetti positivi, per il ragazzino che vuole avvicinarvisi. Per quanto riguarda l’aspetto fisico atletico è classificato come sport completo. Infatti tutto il corpo viene interessato mediante gesti che sono naturali per le nostre caratteristiche.
- È uno sport multilaterale, si utilizzano in modo armonico la destra e la sinistra, le braccia e le gambe.
- È uno sport dove la coordinazione diventa fondamentale ed è noto quanto sia importante sviluppare questa qualità nei ragazzi in fase di crescita.
- È uno sport altamente tecnico: necessita d’esercizio e applicazione per diventare bravi.
- È uno sport indicato a praticanti con normali caratteristiche fisiche, non è necessario infatti essere alti, forti, resistenti, perché ogni dote trova, attraverso un ruolo diverso, la sua espressione e le sue capacità e potenzialità vengono esaltate e sviluppate.
- Sotto l’aspetto mentale il Baseball è uno sport che aiuta lo sviluppo. È uno sport di squadra, in quanto somma delle individualità: la dinamica della partita è tale che ogni giocatore si troverà a giocare assieme ai compagni in difesa, mentre nell’attacco sarà solo. Ed è proprio in questi frangenti che egli imparerà a prendersi le proprie responsabilità in quanto nessuno lo potrà aiutare.
- È uno sport in cui necessita usare l’intelligenza, dato che in ogni momento il giocatore deve elaborare una gran quantità d’informazioni e decidere cosa fare in una frazione di secondo.
- Sotto l’aspetto della maturazione civile dell’individuo, il giocatore di Baseball è tenuto a rispettare le regole, pena l’espulsione dalla partita. Un praticante di Baseball dovrà imparare l’autodisciplina, se vorrà diventare bravo.
108. Le 108 cuciture, e le statistiche infinite e i record, e i cappellini, e le figurine, e gli eroi: l’epica e la mistica del baseball sono sopravvissute all’attacco di basket e football, sport più televisivi, più fisici, più moderni. È una fede, appunto. “La gente mi chiede cosa faccio d’inverno, quando il campionato è fermo”, disse una volta, ottant’anni fa, Rogers Horsnby dei Saint Louis Cardinals. “Beh, ve lo dico, cosa faccio: guardo fuori dalla finestra e aspetto la primavera”.
Articolo di Paolo Basso (Riverstone Baseball e Baseball Treviso)
Hanno scelto 101 Sport anche altre Società di Baseball come Farm System Verona Baseball e Bandits Baseball.